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Posizione di base nel Qi gong. Principi di teoria e di pratica

Il qi gong è un’antica pratica cinese per la coltivazione dell’energia vitale ed è una delle cinque tecniche della medicina cinese, assieme ad agopuntura, tuina, alimentazione energetica (dietetica cinese) e fitoterapia.

Il qi gong agisce coinvolgendo il sistema corpo-mente, favorendo nella persona la capacità di percepire la sua ”unità”.

Attraverso esercizi sia statici che dinamici, nel qi gong si “lavora sul Qi” (da cui il nome della disciplina), favorendo la circolazione energetica nei Meridiani, promuovendo la tonificazione di preziose sostanze (Qi, Sangue, Liquidi organici) e il rafforzamento generale dell’organismo.

Un’ampia parte della pratica, nel qi gong, è, infine, finalizzata a stimolare l’intenzione del praticante per indirizzare il Qi lungo i Meridiani o in alcune aree energetiche del corpo, percependone gli effetti.

In quest’articolo approfondiremo alcuni aspetti tecnici relativi alla cosiddetta posizione di base del qi gong tenendo conto che il suo allenamento è davvero di prioritaria importanza ed è una delle prime cose con cui il praticante di qi gong deve necessariamente misurarsi.

 

Posizione di base nel qi gong. A cosa serve?

Molti esercizi di qi gong si eseguono (oppure prendono avvio) in una posizione definita posizione di base utile per favorire equilibrio, rilassamento e corretto allineamento del corpo.

posizione di base qi gong
GM Doc Fai Wong

La posizione di base adottata nella pratica del qi gong consente il fluire armonico dell’energia (Qi) e del Sangue (Xue), senza blocchi e ostacoli causati dalla rigidità o dal mancato allineamento posturale.

Se il corpo è rigido e non allineato, infatti, la circolazione energetica è limitata ed è limitato anche il respiro stesso, aspetto anche questo fondamentale della pratica del qi gong.

La posizione di base è un vero e proprio esercizio da praticare quotidianamente in ogni circostanza, così da migliorare progressivamente anche la pratica (e i benefici) del qi gong stesso.

Questa postura si apprende inizialmente con fatica. E’ necessaria, infatti, pratica, pazienza e il supporto tecnico di un insegnante di qi gong qualificato per acquisire il corretto allineamento.

Per raggiungere una corretta posizione di base è indispensabile concentrarsi sulla propria postura e sulla propria capacità di “sentire” il corpo nello spazio.

A volte è necessario “scardinare” schemi corporei inadeguati (e spesso causa di dolori cronici nel corpo) e questo richiede del tempo perché richiede una “riprogrammazione” vera e propria da parte del nostro corpo-mente.

Grazie all’allenamento della posizione di base si rafforza la nostra struttura, si libera la circolazione di Qi e Sangue, si riduce il peso sulle articolazioni e si migliora la nostra capacità di sentirci “radicati” a terra.

Uno degli esercizi di qi gong più noti e praticati nella posizione di base prende il nome di Zhan Zhaung (ovvero “stare eretti come un palo”) a cui abbiamo dedicato un altro articolo in questo blog.

 

Per avvicinarti al Qi gong nella teoria e nella pratica ti consiglio 
“Otto pezzi di Broccato. Qi gong per il tuo benessere”

Otto pezzi di broccato - Laura Vanni

Esercizio dello specchio. Un metodo moderno di perfezionamento individuale

La pratica del qi gong non richiede la presenza di uno specchio e, anzi, viene generalmente sconsigliata di fronte ad uno specchio per motivi di carattere energetico.

Ciononostante, lo specchio può essere impiegato come moderno mezzo di apprendimento e perfezionamento finalizzato all’autocorrezione da parte del praticante più evoluto.

La pratica del qi gong richiede la presenza costante di un insegnante che possa indicare le tecniche e osservare la nostra applicazione correggendola di volta in volta.

Nella pratica individuale, l’uso di uno specchio (o anche di una telecamera per i più evoluti tecnologicamente) aiuta ad osservare le imperfezioni della propria postura e a prenderne consapevolezza.

Con questi obiettivi di apprendimento può essere utile praticare  l’esercizio dello specchio.

Non è certo un esercizio tradizionale,  ma  lo consiglio come esperienza agli allievi più volenterosi per allenare la posizione base e acquisire sensibilità.

L’esercizio dello specchio si esegue, semplicemente, ponendosi in posizione di base tenendo uno specchio lateralmente al corpo.

In sostanza, ci si mette lentamente in posizione, con gli occhi chiusi, seguendo le indicazioni di distensione e rilassamento costitutive dell’esercizio (vedi paragrafo successivo).

Quando ci si sente pronti e allineati, si è pronti per verificare la propria posizione aprendo gli occhi, ruotando la testa e osservando la propria posizione allo specchio.

All’inizio ci si sorprenderà, forse, “storti” quando ci si percepiva “dritti e allineati” ma presto si avrà la sorpresa di vedersi riflessi esattamente come “ci si sente”. Allineati, rilassati e nella corretta posizione.

L’alternativa ancora più valida di questo esempio è quella di farsi filmare da un compagno di pratica oppure filmarsi utilizzando anche semplicemente uno smartphone ed un cavalletto. Questo consente di poter osservare la propria posizione completa, senza interrompere la continuità della colonna cervicale.

Tengo a precisare che questi esercizi sono aggiuntivi e non sostitutivi della verifica e della correzione che viene fornita dall’insegnante che è l’indispensabile guida in questo percorso di pratica.

 

Posizione di base nel qi gong. Quali principi?

Nella posizione di base si esegue un allineamento posturale che corrisponde ad un allineamento energetico.

La posizione di base corretta prevede l’applicazione di alcuni principi energetici fondamentali.

Questi principi energetici si traducono, nella pratica, in indicazioni che riguardano la postura e possono essere sintetizzate come segue:

  • i piedi sono paralleli, distanziati quanto la larghezza delle proprie spalle
  • il peso è equidistribuito sui due piedi, su tutta la pianta del piede (può essere utile, inizialmente, oscillare alla ricerca di questa equidistribuzione del peso)
  • le spalle sono abbassate, rilassate (lasciar cadere le spalle)
  • le braccia cadono libere lungo i fianchi, mantenendo, se possibile, sotto le ascelle un piccolo spazio
  • le mani poggiano rilassate lungo i lati del corpo
  • i gomiti e le ginocchia sono “sbloccati” e rilassati (leggermente flessi)
  • tutte le articolazioni sono rilassate, percepite senza rigidità
  • il petto è leggermente concavo (postura conseguenziale in presenza di rilassamento delle spalle e dei gomiti)
  • il bacino è retroflesso, ovvero leggermente ruotato in avanti. Per ottenere una posizione corretta immaginare di dover proiettare in alto una luce che fuoriesce dall’ombelico
  • la testa è percepita come sospesa ad un filo che esce dal centro del capo (punto GV20 Baihui). Il filo tira il capo verso l’alto e aiuta l’allungamento di tutte le vertebre. Favorisce, inoltre il rilassamento di tutto il corpo che ha la percezione di essere “appeso” come sarebbe appeso un  pupazzo di stoffa, con il corpo e gli arti ciondoloni
  • il mento è leggermente richiamato, in modo da mantenere allineate le vertebre cervicali
  • la punta della lingua tocca il palato, subito dietro ai denti (incisivi superiori)
  • il perineo è leggermente tirato verso l’alto
posizione di base qi gong
GM Doc Fai Wong

In questa posizione bisogna percepire il senso di allungamento verso l’alto (dal centro della testa) e verso il basso (dalla punta del coccige), allungando la colonna, vertebra dopo vertebra.

 

Caratteristiche energetiche dell’agopunto GV20 Baihui

Come abbiamo avuto modo di vedere, durante la posizione di base è importante percepire una distensione della colonna che consente un allineamento posturale e, al tempo stesso, un allineamento energetico.

Un agopunto molto importante per questo allineamento è quello posto all’apice della testa. E’ da questo punto, infatti, che si immagina uscire un filo che ci “appende” verso l’alto e ci aiuta a rilassare ed allungare l’intera struttura.

 

Ma che caratteristiche questo punto all’apice della testa?

Quali sono le azioni per le quali è noto sia in agopuntura, che nel tuina che, appunto, nel qi gong?

Questo agopunto corrisponde a GV20 Baihui, agopunto del Meridiano straordinario Vaso Governatore (anche detto Dumai) costituito, in tutto, da 28 agopunti.

Il Meridiano Vaso Governatore ha un percorso che coincide in gran parte con la linea mediana posteriore del nostro corpo. In particolare, il ramo principale di questo Meridiano:

  • inizia al perineo
  • si porta indietro, fino alla punta del coccige
  • risale seguendo la linea mediana posteriore
  • segue la linea sagittale del cranio e discende, sempre seguendo la linea mediana, sulla fronte e sul viso
  • termina sulla gengiva superiore tra i due denti incisivi centrali

Il punto GV20 Baihui è collocato esattamente in una fossetta sulla linea mediana della volta cranica a 7 pollici dall’attaccatura posteriore (5 pollici dall’attaccatura anteriore dei capelli).

Un modo pratico per localizzarlo è riferirsi all’intersezione della linea mediana con la linea che collega gli apici dei padiglioni auricolari.

GV20 Baihui è l’agopunto più alto del nostro corpo ed è punto di riunione di tutti i Meridiani Yang. E’ un punto con un’azione energetica molto ampia ed è, infatti, utilizzato in molte circostanze sia nel tuina che in agopuntura.

La stimolazione di questo agopunto è importante per favorire la salita dello Yang puro.

E’ uno dei punti più importanti di rianimazione.

E’ indicato, inoltre, in caso di crollo del Qi di Milza (per es. in presenza di prolasso. Fortifica, infatti, l’azione di “salita” di Milza). E’ indicato anche in caso di Vento internorisalita dello Yang epatico ed è utilizzato in caso di disturbi psichici per la sua azione utile a “purificare la mente e lo Shen”.

La concentrazione su questo agopunto durante la pratica del qi gong ne favorisce l’attivazione e fa salire il Qi verso l’alto.

 

Per avvicinarti al Qi gong nella teoria e nella pratica ti consiglio 
“Otto pezzi di Broccato. Qi gong per il tuo benessere”

Otto pezzi di broccato - Laura Vanni

Laura Vanni

Laura Vanni lavora per circa 15 anni come sociologa ricercatrice nell’ambito delle politiche socio-sanitarie finché non scopre la medicina cinese. Nel 2009 decide di fare della medicina cinese il suo nuovo lavoro qualificandosi come operatrice tuina. Da venti anni pratica qi gong e taijiquan di cui è istruttrice presso l’ASD Hung Sing Martial Arts. Ha sempre messo al primo posto la divulgazione della medicina cinese e la sua missione è rendere ognuno protagonista del proprio benessere grazie agli strumenti dello yangsheng cinese. Il suo impegno più grande oggi è quello di integrare sociologia e medicina cinese per offrire strumenti di benessere attuali ed efficaci nella società complessa in cui viviamo in occidente. Oggi Laura dialoga con una community di oltre centomila persone, promuove corsi online e ritiri ed è presente sui principali social come Laura Vanni Medicina Cinese. Il suo ultimo libro è “Il segreto dell’energia vitale. Fai fiorire la tua vita con l’arte dello yangsheng cinese” edito da Piemme.

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