Negli ultimi anni la meditazione è stata sempre più una componente importante della mia vita.
Sicuramente la pratica del Qi gong è stata indispensabile per avvicinarmi a questa dimensione e l’ha resa a volte indispensabile per sperimentare aspetti della pratica che altrimenti mi sarebbero stati inaccessibili.
La meditazione è vitale anche per poter svolgere al meglio il mio lavoro di operatore tuina.
Nel tuina (così come in altre pratiche olistiche similari, immagino) la richiesta di presenza e attenzione va oltre gli aspetti tecnici e coinvolge l’intenzione e la capacità di essere centrati, pronti ad accogliere e a trasformare.
Ma l’avvicinamento alla meditazione non è stato semplice per me. L’immobilità e la quiete non sono nella mia natura e comprenderne il senso è stata una conquista preziosa quanto difficile.
Incontrare 10 anni fa il libro di Thich Nhat Hanh, “Il miracolo della presenza mentale”, mi sarebbe stato di grandissimo aiuto e per questo lo propongo oggi con entusiasmo a chi avesse il desiderio di meditare ma incontra difficoltà oppure “non ha tempo” e si sente schiacciato dalle incombenze della propria quotidianità.
“Il miracolo della presenza mentale” è un “manuale di meditazione” per trasformare ogni atto della vita quotidiana in una esperienza gioiosa, vitale e illuminante. Per questo non ti chiede di andare da qualche parte per meditare ma ti chiede di portare la meditazione nel luogo in cui sei, mentre fai le cose che fai ogni giorno.
In che modo? Te lo spiego nel video seguente:
Questo manuale, quindi, è indicato per tutti. Per chi già fa meditazione con regolarità ma anche e soprattutto per chi vorrebbe meditare ma non ha ancora trovato una chiave per riuscire a trovare il giusto spazio nella propria vita.
In questo manuale ci sono, a mio parere, concetti e strumenti per vivere consapevolmente.
E non mancano gli esercizi, a cui è dedicato il capitolo 8.
L’esercizio che più mi piace è quello della “giornata della presenza mentale”.
La giornata della presenza mentale
A pagina 73 del libro “Il miracolo della presenza mentale”, Thich Nhat Hanh ci spiega come “allenarci” alla presenza mentale istituendo una vera e propria “giornata della presenza mentale”.
L’idea è di riservare un giorno a settimana a questa pratica. Un giorno da dedicare a cose semplici come prendersi cura della casa, cucinare… senza impegni pressanti. Questa giornata è l’occasione per allenare la nostra capacità di essere nell’azione presente, nel qui e ora, in ogni azione ed in ogni respiro.
In questa giornata l’obiettivo è mantenere la consapevolezza dell’azione, del respiro e della nostra vita. Scrive Nhat Hanh:
mentre leggete quel testo, rendetevi conto di tare leggendo; mentre scrivete la lettera, rendetevi conto di stare scrivendo (…) Per tutta la giornata ogni movimento deve essere almeno due volte più lento del solito
Nel fare le pulizie domestiche, anche, l’invito è a mantenere presenza e consapevolezza:
quando riponete un libro sullo scaffale, guardate il libro, siate consapevoli di che libro si tratta, rendetevi conto della vostra attività di riporlo sullo scaffale, dell’intenzione di metterlo in quel certo posto. Rendetevi conto delle mani che si protendono verso il libro e lo tirano su. Evitate i movimenti bruschi e violenti. Conservate sempre la presenza mentale del respiro, specialmente quando vi distraete.
Thich Nhat Hanh,
Il Miracolo della presenza mentale. Un manuale di meditazione
L’obiettivo della giornata della presenza mentale e il suo impatto sulla nostra vita
La giornata della presenza mentale è una giornata “speciale” il cui obiettivo non è solo fare l’esperienza di presenza e consapevolezza durante la giornata stessa ma è quello di allenare questa presenza e consapevolezza.
La costante pratica della presenza mentale durante questa giornata speciale consentirà infatti, nel tempo, di “contaminare” le nostre altre giornate.
Pian piano questa modalità di agire e di pensare modificherà la nostra percezione del tempo e della vita. Ci darà nuovi ritmi e nuovi modi di vedere il mondo. Il nostro stesso stile di vita subirà dei cambiamenti, inevitabilmente.
Il tutto a nostro vantaggio.
Vivere lentamente e consapevolmente, infatti, è il miglior regalo che possiamo farci.
Non è qualcosa di estraneo a noi, ma qualcosa che abbiamo dimenticato e allontanato, presi dalla frenesia del quotidiano e dei ritmi imposti.
Per andare avanti nella nostra evoluzione, in sostanza, abbiamo bisogno di fare un passo indietro. E qui prendo in prestito una bellissima citazione di Osho che scrive:
Osserva un bambino che raccoglie conchiglie sulla spiaggia: è più felice dell’uomo più ricco del mondo. Qual è il suo segreto? Quel segreto è anche il mio. Il bambino vive nel momento presente, si gode il sole, l’aria salmastra della spiaggia, la meravigliosa distesa di sabbia. È qui e ora. Non pensa al passato, non pensa al futuro. E qualsiasi cosa fa, la fa con totalità, intensamente; ne è così assorbito da scordare ogni altra cosa