Il collo in medicina cinese
Nell’ottica energetica della medicina cinese, il collo assume diverse funzioni di connessione ed espressione che possiamo riassumere nei punti seguenti:
- connessione tra Zang fu e orifizi
- raccordo tra midollo spinale e cervello
- luogo di attraversamento dei Meridiani principali
- sede dei punti “finestra del cielo”
- sede delle vertebre cervicali, metafora di realizzazione e compimento
- luogo di somatizzazione delle emozioni
Vediamo ciascuna funzione nel dettaglio.
1) Collo come connessione tra Zang fu e orifizi corrispondenti
La medicina cinese assegna ad ogni Organo Zang un orifizio associato, il quale è in connessione con l’energia dell’Organo stesso.
Per approfondire leggi il mio “Medicina Tradizionale Cinese. Teorie di base per i primi passi”
In considerazione della sua localizzazione, il collo costituisce un’importante via di connessione tra gli Organi vitali (Zang fu) e gli orifizi dell’alto a loro corrispondenti.
In questo scenario, il collo è, quindi, ponte di connessione tra:
- la bocca e la coppia Milza-stomaco
- le orecchie e i Reni
- il naso e il Polmone
- l’occhio e il Fegato
2) Collo come raccordo tra midollo spinale e il cervello
Il collo costituisce il luogo di raccordo tra il cervello (viscere straordinario definito dalla medicina cinese “palazzo del midollo”) e il midollo spinale.
Il midollo spinale, in particolare, raggiunge il capo proprio grazie alla colonna vertebrale e grazie alle vertebre cervicali.
3) Collo come luogo di attraversamento dei Meridiani principali
Il collo è attraversato da numerosi Meridiani principali nel loro percorso esterno.
In particolare dai Meridiani di:
- Intestino crasso
- Stomaco
- Intestino tenue
- Vescica urinaria
- Sanjiao
- Colecisti
E’ attraversato, inoltre, dagli unici due Meridiani straordinari che hanno agopunti propri:
- Vaso Concezione (o Renmai)
- Vaso Governatore (o Dumai)
4) Collo come sede dei punti finestra del cielo
Il collo è sede dei cosiddetti “punti finestra del cielo”.
Ad eccezione di due agopunti (LU3 e PC1), infatti, tutti i punti finestra del cielo sono collocati nell’area del collo.
Nel dettaglio, questi sono: LI18, ST9, SJ16, SI16, SI17, BL10, GV16, CV22.
I punti finestra del cielo sono importanti punti di comunicazione e di passaggio della nostra energia.
Essi, in particolare, favoriscono la comunicazione tra la testa e il tronco, regolando la circolazione del Sangue e del Qi e ponendosi come punti strategici per garantire il passaggio dello Yin (Jin puri) alla testa e il buon funzionamento degli Organi di senso.
5) Collo come sede delle vertebre cervicali, metafora di realizzazione e compimento
La medicina cinese assegna alle sette vertebre cervicali un significato simbolico connesso alla realizzazione di sé.
Il sette (sette vertebre cervicali) rappresenta il numero associato dalla cultura cinese all’Uomo in quanto unione di tre (numero del Cielo) e quattro (numero della Terra).
Le cinque vertebre cervicali più basse, anatomicamente molto simili tra di loro, vengono da alcuni autori poste in relazione con l’aspetto più materiale della vita.
Al di sopra di queste troviamo l’epistrofeo, il cui significato etimologico è quello di “ritornare, far ritorno” e la cui forma fa pensare ad un dito puntato verso l’alto ad indicare la via del Dao (Mollard Y.).
In questo scenario, quindi, le sette vertebre cervicali rappresenterebbero una via energetica utile per il compimento di questa realizzazione.
Gli eventuali blocchi a questo livello rappresenterebbero le difficoltà incontrate in questo cammino.
6) Collo come luogo di somatizzazione delle emozioni
Il collo tende a concentrare numerose somatizzazioni, prima tra tutte quelle a carico di emozioni come ansia e paura.
In presenza di queste emozioni, mentre la porzione posteriore del collo può manifestare tensione e rigidità (tensione muscolare cronica come corazza), la parte anteriore del collo può essere interessata da manifestazioni disfunzionali legate alla difficoltà di esprimere le emozioni accettate ed elaborate.
In questo modello, il collo è, in un certo senso, “zona di frontiera”, luogo cruciale per la realizzazione di due processi:
- da un lato, il processo di “accoglienza” ed “elaborazione”, in grado di rendere consapevoli le emozioni
- dall’altro, il processo di “trasformazione”, in grado di tradurre queste emozioni in pensiero, parola e azione (cambiamento)
Quando questo processo di accoglienza, elaborazione e trasformazione avviene, la circolazione dell’energia vitale si mantiene è armonica.
Quando questo processo è inibito, si manifestano sintomi derivanti da stasi di Qi e Sangue a livello del collo sia posteriormente (rigidità nella zona cervicale, dolore…) che anteriormente (sensazione di “nodo in gola”, in medicina occidentale spesso connessione con disarmonie a livello tiroideo…).
Alcuni problemi a livello del collo rappresenterebbero, pertanto, il risultato:
- da un lato, del tentativo inconscio di impedire alle emozioni indesiderate più profonde di arrivare alla testa e diventare, quindi, consapevoli (cosa che renderebbe indispensabile decisione, azione e cambiamento)
- dall’altro, della difficoltà di tradurre le emozioni consapevoli in altrettanto consapevoli intenti ed azioni
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Quando le emozioni non raggiungono la testa….
Le emozioni che non raggiungono la testa restano per così dire inibite.
In questi casi, l’agire non sarà il prodotto del sentire, ma sarà il prodotto della “testa” (ragione) senza che questa abbia potuto ricevere il messaggio dal Cuore e dagli altri Organi Zang.
Ogni Organo Zang, in medicina cinese, ha funzioni che coinvolgono anche la sfera psichica ed emozionale. Abbiamo quindi queste corrispondenze Organo-emozione:
- Fegato = rabbia
- Cuore = gioia
- Milza-pancreas = preoccupazione
- Polmone = tristezza
- Rene = paura
Se l’emozione non raggiunge la testa, l’agire sarà, in un certo senso, un agire “formale” dettato da razionalità e moralità (Giacconi).
Questo allontanamento dal sentire più autentico e più connesso con la nostra natura, potrà generare, nel tempo, uno stato di allarme. Si potranno, quindi aggiungere alle manifestazioni fisiche più diffuse (tensioni muscolari croniche, dolore…) anche manifestazioni psichiche ed emozionali a volte urgenti (agitazione, ansia…).
E’ stupefacente leggere in Lowen (che da quel che sappiamo non studiò medicina cinese!) la descrizione di un fenomeno estremamente affine a questo appena descritto, facendo riferimento alla difficoltà per il cuore (sede delle emozioni per Lowen così come anche per la medicina cinese) di comunicare:
(…) una gola stretta e un collo contratto possono effettivamente bloccare il passaggio di qualsiasi sentimento. In questi casi il cuore è relativamente isolato, chiuso alla comunicazione (…)” (Lowen, Bioenergetica).
Il Dolore cervicale
Il dolore cervicale è uno dei disturbi più diffusi a livello del collo.
In termini occidentali, in presenza di dolore cervicale (o cervicalgia) si parla di una difficoltà a livello meccanico delle vertebre cervicali le quali, in seguito a traumi dei tessuti molli della zona cervicale di natura acuta o cronica, non riescono a mantenere l’equilibrio corretto, causando alterazioni come sporgenze o allineamenti scorretti che influenzano i vasi sanguigni, i nervi e i muscoli dando vita a una serie di diversi sintomi.
Questo tipo di disturbo è di rilievo non solo per il malessere localizzato che causa a chi ne soffre, ma anche perché coinvolge una zona (testa e collo) fondamentale per tutto il nostro assetto posturale.
Il dolore, per quanto localizzato principalmente al collo, può, inoltre, estendersi alla zona del braccio e della scapola e può associarsi ad altri sintomi come nausea, vertigini, emicranie e così via.
In questo articolo parliamo del dolore cervicale ma non dal punto di vista medico. Esploriamo, invece, i possibili aspetti simbolici ed energetici connessi a questo tipo di dolore.
In presenza di dolore nella zona cervicale è bene rivolgersi ad un medico, il quale prescriverà gli esami di routine per appurare le cause del dolore e valutare una eventuale terapia.
Il dolore cervicale secondo la medicina cinese
In medicina cinese le cause del dolore cervicale vengono attribuite a:
- penetrazione di patogeno esterno Vento e Umidità a livello del collo
- traumi esterni della zona il cervicale
- mantenimento prolungato di posture scorrette, che causano irrigidimenti e contrazioni dei muscoli della zona cervicale inducendo una riduzione degli spazi intervertebrali e dei fori intertrasversali, coinvolgendo nervi e vasi sanguigni
Sia il trauma che il mantenimento prolungato di posture scorrette rimandano ad una situazione di stasi di Qi e Sangue.
Da un punto di vista simbolico, la zona del collo secondo la medicina cinese rappresenta il tramite di collegamento tra Uomo (torace e braccia) e Cielo (testa).
L’azione delle emozioni sulla zona del collo può essere determinante e generare tensione e rigidità importanti.
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Dolore cervicale ed emozioni
La medicina occidentale ha riconosciuto che, dal punto di vista neurovegetativo, determinati tipi di tensioni emotive favoriscono la tensione della muscolatura striata.
Questa si concentra in determinati distretti corporei e l’area del collo è tra le più interessate da questo meccanismo.
La tensione si manifesta soprattutto alla base del cranio e a volte può formare un anello al punto di congiunzione del capo e del collo, che, per dirlo con le parole di Lowen, funziona “come un cappio”:
“(…) [questa postura è] chiamata “il capestro” perché (…) assomiglia a quella di un impiccato. Il capo pende leggermente di lato come se la connessione con il resto del corpo fosse interrotta (…) ma il fatto più significativo è che in questa struttura l’area chiave delle tensioni sia alla base del cranio: è questa tensione che spacca in due la personalità. Le tensioni muscolari presenti in questa zona formano un anello al punto di congiunzione del capo e del collo, che funziona come un cappio (…)” (Lowen, Bioenergetica)
Alcuni autori segnalano come questa condizione si manifesti tipicamente in chi vive situazioni di difficoltà nella vita sociale o familiare, in particolare in chi vive problemi di adattamento all’ambiente o alle persone, con una sorta di difficoltà a vivere il quotidiano (Lomuscio).
E’ la situazione tipica dell’uomo maturo, sovraccaricato da responsabilità difficili oppure alla ricerca del suo ruolo e identità nella società o nella famiglia (per esempio il pensionato, il disoccupato, la donna in età matura…).
Ugualmente, in alcune circostanze, può interessare il giovane, laddove questo si trovi a disagio, disorientato circa la direzione da prendere nella sua vita, senza sufficiente energia per gestire le eventuali avversità.
Da un punto di vista psicosomatico, i problemi al tratto cervicale possono sinteticamente essere associati a condizioni in cui:
- la persona rifiuta di vedere le coseda diverse prospettive(il “blocco” a livello cervicale ci pone in una condizione di limitazione del movimento)
- la persona ha un vissuto di umiliazione e sconfitta (deviazioni posturali), oppure di eccessiva ostinazione (rigidità), con difficoltà a lasciarsi andare alla richiesta delle proprie emozioni
Indipendentemente dalle cause, le tensioni muscolari croniche rendono il collo rigido e progressivamente sempre più limitato nei suoi movimenti.
Nel tempo, queste tensioni – spesso estese alla muscolatura paravertebrale e del trapezio – possono arrivare a generare problemi strutturali anche molto importanti.
Per di più, rispetto all’assetto generale del corpo, le tensioni muscolari che si manifestano a questo livello rappresentano una stasi e un restringimento disfunzionale e generano disagi a vario livello che finiscono per coinvolgere anche la respirazione e l’emissione della voce.
Ciò è molto bene descritto da Lowen nel passo seguente:
“(…) L’anello di tensione che si sviluppa in questa regione è anche naturale e funzionale e riguarda essenzialmente i muscoli scaleni anteriore, mediano e posteriore. Questo anello di tensione protegge l’apertura che porta alla cavità toracica e dunque al cuore. Quando sono affetti da una contrazione cronica, questi muscoli elevano e immobilizzano le costole superiori, restringendo l’apertura che porta al petto. Ciò interferisce con i movimenti naturali della respirazione e dunque influenza fortemente la produzione della voce (…)” (Lowen, Bioenergetica)
Leggi anche: “Alleviare la tensione muscolare cronica al collo con i punti riflessi”
Grazie mille Laura, articolo veramente ben approfondito e rientro a pieno titolo nella casistica decritta. Quale strada/strade consigli per imparare ad ascoltare la voce dei nostri organi ed emozioni e di conseguenza stare meglio? Grazie mille
Grazie Sara. E’ in programma proprio un percorso su questo… ci sarà presto un corso di autovalutazione energetica di livello base, spero già nella prima metà del 2023. Seguirà poi un livello avanzato in data ancora non definita e altro ancora proprio per andare in questa direzione che chiedi 🙂
Grazie mille Laura! Cercavo le cause del mio attuale blocco al collo, spalla, braccio sinistro… e sei apparsa tu!
Chiedi e ti sarà dato.
Adesso cerco il modo migliore per ritrovare l’equilibrio…
Grazie, sono felice che sia stato per te un buon incontro. Un caro saluto
Grazie, illuminante
Grazie, ne sono felice! 🙂
Un articolo completissimo, da applausi!
Grazie infinite!! 😀