La digitopressione è una tecnica di trattamento antica di migliaia di anni.
Nel tempo si è diffusa dall’oriente all’occidente ed in Cina è nota come tecnica caratteristica del massaggio energetico cinese tuina (il quale conta, tuttavia, numerose altre tecniche) con il nome di “anfa“.
La tecnica anfa viene praticata con obiettivo di mobilizzare del Qi e del sangue. Consiste in una pressione statica perpendicolare praticata prevalentemente con il pollice, ma anche con altre dita (spesso il medio o l’indice) oppure, ancora, il palmo o il gomito.
Basi teoriche della digitopressione
La pratica della digitopressione fonda i suoi presupposti teorici nel concetto di riequilibrio energetico.
Secondo la medicina cinese, il nostro corpo è attraversato da canali energetici detti meridiani. In questi meridiani scorre il Qi .
Ciascun meridiano ha un proprio percorso interno che attraversa organi e visceri (Zang fu) ed ha poi anche un percorso esterno che percorre gli arti, l’addome o il dorso.
Lungo il tragitto esterno si collocano alcuni punti (agopunti) di numero diverso a seconda del meridiano. In particolare, passiamo da un minimo di 9 punti (meridiani di cuore e pericardio) ad un massimo di 67 (meridiano di vescica urinaria).
Su questi agopunti (gli stessi utilizzati nell’agopuntura) può essere praticata la digitopressione con l’obiettivo di modificare i movimenti del Qi nel meridiano corrispondente.
Essendo il meridiano connesso anche con l’interno del corpo, l’azione che facciamo sul punto interessa anche la profondità del nostro organismo, non solo la pelle e i tessuti superficiali.
Interessa, quindi, gli organi e i visceri relativi al meridiano a cui appartiene il punto o altri a cui il punto è comunque connesso.
Al tempo stesso, la digitopressione interagirà con i movimenti del Qi in senso generale, favorendone la diffusione armonica, la raccolta o la dispersione a seconda della richiesta energetica del ricevente.
Come funziona in pratica la digitopressione
La digitopressione consiste nella pressione statica, generalmente perpendicolare, sugli agopunti o su zone più ampie del corpo.
Utilizzando le dita, il palmo o piccoli strumenti di uso comune (per es. una pallina) è possibile stimolare queste aree ottenendo risposte dall’organismo in base al punto stimolato.
Per quanto possa sembrare un’azione meccanica, la digitopressione richiede presenza e partecipazione sia che sia esercitata su un’altra persona (come è compito dell’operatore tuina o dell’operatore shiatsu), sia che sia esercitata su se stessi, in autotrattamento.
Per quanto ciascun punto abbia indicazioni e azioni ben definite, un aspetto molto importante della medicina cinese risiede, quindi, nella presenza nell’azione da parte dell’operatore. La presenza mentale e l’intenzione sono costitutive della tecnica e ne potenziano l’azione.
A che serve la digitopressione?
La digitopressione può rappresentare un sistema semplice e naturale per prendersi cura di se stessi.
Può rispondere a diverse esigenze.
Per esempio, può aiutare ad:
- alleviare il dolore,
- migliorare la digestione e l’energia dello stomaco
- ridurre gli stati di ansia
- dare sollievo in caso di piccoli fastidi come la nausea e il raffreddore
- …
Tutto questo non perché abbia una azione diretta su questi sintomi ma perché va a stimolare l’organismo in una regolazione profonda da cui dipendono questi sintomi. In sostanza va ad intervenire sulla radice di una disarmonia che si manifesta con dolore, difficoltà digestiva, ansia etc.
Controindicazioni della digitopressione
La digitopressione è un rimedio naturale e come tecnica non ha controindicazioni di per sé. Hanno però controindicazioni alcuni agopunti che si vanno a stimolare con la digitopressione.
Per esempio alcuni agopunti sono da evitare in gravidanza perché possono muovere l’utero (e infatti vengono scelti per favorire il travaglio a termine).
Altri agopunti sono da evitare in caso di ipotensione o ipertensione (e infatti vengono scelti per favorire il rialzo o l’abbassamento della pressione arteriosa quando necessario).
Mentre per le indicazioni generali di benessere non è difficile trovare agopunti privi di controindicazioni e utili per tutti, in caso di condizioni o problemi specifici è assolutamente indispensabile richiedere una valutazione energetica e seguire il consiglio di persone specializzate per la scelta dei punti più adatti e sicuri.
Come si fa la digitopressione
Chiunque può esercitare una pressione con un dito, per questo potrebbe sembrare una cosa inutile spiegare come fare digitopressione. In realtà, per quanto sia una tecnica semplice e istintiva, la pressione esercitata con un dito (digitopressione) su un punto (agopunto) può risentire di numerose variabili che ne determinano l’efficacia in termini di effetto.
Parliamo di digitopressione ma possiamo includere in questa pratica varie tecniche di autotrattamento ed automassaggio, non solo la pressione con il pollice.
Parliamo, quindi, anche di pressioni con il palmo o con altro (per esempio con una pallina da tennis o la punta di una matita, a seconda delle zone…), picchettamenti con la punta delle dita o percussioni con la mano aperta o chiusa a pugno per esempio.
Per quanto tempo stimolare i punti in digitopressione?
La domanda che mi viene fatta più spesso è “per quanto tempo devo stimolare un punto con la digitopressione?”.
La risposta è che non esiste una regola matematica per stabilire esattamente il tempo di stimolazione degli agopunti. Ognuno di noi è diverso e ognuno di noi ha tempi diversi.
Una regola generale è quella di stimolare il singolo agopunto inizialmente per almeno 3 minuti, fino ad arrivare a 5 minuti.
Quando stimoli il punto resta concentrato su quello che stai facendo e cerca di “sentire” le sensazioni che arrivano dalla zona trattata, cercando di cogliere quella che potremmo definire “la risposta del qi”.
Hai molto dolore sul punto? Massaggialo inizialmente con delicatezza e morbidezza cercando man mano di ridurre questo dolore, come se si “sciogliesse” grazie al tuo massaggio. Poniti sempre in una condizione di “ascolto”.
Ricorda: la digitopressione non è solo un fatto meccanico. E’ molto importante la presenza e l’intenzione di chi la fa.
Quando fare digitopressione?
Ogni momento della giornata può essere buono. Anche se obiettivamente potremo scegliere in base all’obiettivo del nostro autotrattamento. Se per esempio vogliamo stimolare il rilassamento o addirittura il sonno sicuramente ci sarà utile dedicare un po’ di temp a questa pratica proprio la sera.
Al di là dei casi specifici, considera ogni momento come “buono”, salvo le accortezze che trovi nel paragrafo successivo (“quando non fare digitopressione”).
Scegli quindi tu un momento della giornata in cui puoi “staccare” per 5-10 minuti senza essere disturbato, magari trasformando questa pratica in una “coccola” e in una sana abitudine.
Puoi stimolare i punti:
- alcuni minuti di seguito in casi acuti e al bisogno (per esempio in caso di raffreddamento)
- ogni giorno, più volte al giorno, fino a miglioramento di una difficoltà cronica (per esempio in caso di difficoltà digestive)
- ogni giorno, per periodi di tempo definiti (cicli), come prevenzione, per rafforzare la tua energia vitale
Quando non fare digitopressione
Evita di stimolare gli agopunti subito dopo i pasti e in presenza di infiammazioni o lesioni sulla pelle.
Usa prudenza invece in caso di gravidanza e nei primi giorni delle mestruazioni. La digitopressione può essere di grande aiuto anche in gravidanza e durante le mestruazioni, ma alcuni agopunti sono controindicati.
Per esempio:
- alcuni agopunti favoriscono il travaglio. Sono l’ideale quando la gravidanza è a termine ma sono “vietati” prima di questo momento.
- altri punti dinamizzano il Qi e il sangue. Possono, pertanto, essere utili per “muovere stasi” che riducono o bloccano il flusso mestruale. Allo stesso tempo, però, questi stessi punti sono dannosi in una donna che non ha questo tipo di problema oppure che, al contrario, ha un flusso molto abbondante.
Per avvicinarti allo studio della medicina cinese leggi:
“Medicina Tradizionale Cinese. Teorie di base per i primi passi“